22 maggio 2012

Punti Trigger

Il termine Trigger in italiano non viene tradotto, in quanto la sua versione nella nostra lingua corrisponderebbe a “grilletto”. Nella sua interpretazione più generica questa definizione sta ad indicare l’elemento o l’azione che attiva una reazione automatica spesso di proporzioni molto maggiori rispetto alla forza che l’ha innescata; in questo caso ci riferiamo al punto dal quale si innesca il dolore.

I noduli che diventano cronici possono trasformarsi in punti Trigger altrimenti detti Trigger points. 
Questi agiscono come fattori di stress per il corpo e possono causare in modo spontaneo irritazione, dolore o sensibilità in un’altra regione, riferita come “area bersaglio”. 
I PT e le loro aree bersaglio condividono le stesse vie nervose e sono connesse tra loro attraverso il sistema nervoso autonomo. 

I PT possono essere “attivi” e perciò causare attività riflessa, senza essere palpati. Gli effetti riflessi e le disfunzioni che si sperimentano in regioni distanti dal punto trigger comprendono sintomi quali, l’ipersensibilità alla pressione, spasmo, debolezza o tremore dei muscoli volontari, l’ipertonicità o ipotono dei muscoli involontari che interessano soprattutto i vasi sanguigni, gli organi interni e le ghiandole. 

Manifestazioni di questi cambiamenti nei muscoli involontari sono, per esempio, i livelli alterati di secrezione ghiandolare nell’occhio, nella bocca e nel tratto digestivo e i disturbi nel processo di eliminazione. 
Tali disturbi possono essi stessi portare ad altre disfunzioni nei tessuti periferici.

A volte i punti trigger sono silenti e causano una sensazione prevalentemente di dolore, soltanto quando viene applicata loro una pressione o quando i tessuti nei quali sono localizzati vengono manipolati. 
I PT si trovano più comunemente nei muscoli “accorciati”, ma possono anche essere localizzati in altri tessuti.

I PT hanno la propria origine in seguito a uno stress, una postura scorretta, un incidente o una caduta, una malattia, una tensione emozionale o anche una carenza di tipo nutrizionale etc.

La Terapia dei PT consiste nella stimolazione tramite pressioni manuali, lente e di diversa intensità, su determinati punti della struttura muscolare, in questo modo i dolori nel giro di qualche trattamento scompaiono.

In alcune situazioni, il tessuto cicatriziale può fungere come punto trigger e se non viene scoperto e trattato in breve tempo, può far sorgere sintomi riflessi in altre regioni. Questi cambiamenti possono essere localizzati nel tessuto connettivo o negli organi e perciò possono essere associati a patologie che, se trasformate ormai in croniche, potrebbero anche non rispondere al trattamento.


15 maggio 2012

Cos'è la Massoterapia?

Il termine Massoterapia è sinonimo di Massaggio Terapeutico.


Terapeutico è definito come “cura di un disturbo o malattia”, ha origine dal greco therapeutikos, e si riferisce all’effetto del trattamento. Anche la parola massaggio viene dal greco masso, e ha il significato di impastare.

Ippocrate (480 a.C.) usava il termine Anatripsis, che sta a indicare l’azione di strofinare, e questo fu in seguito tradotto nel latino Frictio, che significa frizione o strofinamento. Questa parola ha prevalso per un lungo periodo, ed era ancora in uso negli Stati Uniti fino alla metà del 1870. 

In India l’espressione per definire il massaggio era Shampooing; in Cina era conosciuto come Cong-Fou, e in Giappone come Ambouk.

La funzione principale della terapia è la sua applicazione specifica in una patologia. 
Un tale utilizzo va oltre l’effetto “rilassante” solitamente associato al massaggio, benché questo avvenga con notevole frequenza. 

Il massoterapista deve avere una conoscenza approfondita dei concetti fisiologici delle manovre del massaggio e deve anche sviluppare una buona abilità di palpazione per valutare le modificazioni nei tessuti, causate da disfunzioni strutturali e/o degli organi.




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10 maggio 2012

L'Addome e i suoi Muscoli

L’addome è la parte del tronco che si trova fra il torace e la pelvi. Manca di uno scheletro proprio tranne che nella sua porzione posteriore, dove lo scheletro è dato dalla porzione lombare del rachide. Le pareti laterali e anteriori sono invece costituite da muscoli e fasce che delimitano uno spazio interno, che prende il nome di cavità addominale, chiusa superiormente dal muscolo diaframma e inferiormente prosegue nella cavità pelvica.
I muscoli dell’addome sono: il muscolo retto, il muscolo piramidale, il muscolo obliquo esterno, il muscolo obliquo interno, il muscolo trasverso, il muscolo cremastere e il muscolo quadrato dei lombi.
A questi muscoli si aggiungono i muscoli intrinseci del rachide lombare.

Il muscolo retto dell'addome si trova nella parete anteriore dell’addome. E’ situato a lato della linea mediana ed ha la forma di un grosso nastro muscolare con 4 iscrizioni tendinee trasversali.
 Azione abbassa le coste (m. espiratorio); flette la pelvi sul torace o viceversa; aumenta la pressione addominale.


Il muscolo piramidale è un piccolo muscolo che si trova nella parte inferiore e mediale della parete addominale anteriore.
Azione tende la linea alba.

 
Il muscolo obliquo esterno si trova nella parete anteriore e laterale dell’addome e risale sulla parte inferiore della parete toracica laterale.
Azione abbassa le coste (m. espiratorio); flette il torace e lo ruota dal lato opposto; aumenta la pressione addominale.

Il muscolo obliquo interno si trova nella parete anteriore e laterale dell’addome, profondamente al muscolo obliquo esterno.
Azione abbassa le coste (m. espiratorio), flette il torace e lo ruota dal proprio lato; aumenta la pressione addominale.


Il muscolo trasverso si trova profondamente al muscolo obliquo interno e i suoi fasci decorrono trasversalmente.
Azione porta in dentro le coste (m. espiratorio); aumenta la pressione addominale.

Il muscolo cremastere

Nel maschio entra a far parte del funicolo spermatico e termina nello scroto.
Nella femmina è rudimentale e accompagna il legamento rotondo dell’utero.
Azione solleva il testicolo

Il muscolo quadrato dei lombi si trova nella parete addominale posteriore. È teso tra la cresta iliaca e l’ultima costa.
Azione abbassa la dodicesima costa (m. espiratorio); inclina lateralmente la colonna lombare e la pelvi.
 
 

3 maggio 2012

Il Ciliegio: Diuretico & Depurativo

Il ciliegio una pianta originaria dell'Asia Occidentale. I peduncoli della ciliegia, la parte che si utilizza per le tisane, sono ricchi di flavonoidi, polifenoli, tannini, sali di potassio, vitamina A e vitamina C. 
Hanno proprietà diuretiche e depurative e per queste loro qualità vengono impiegati in caso di ritenzione idrica, cellulite, insufficienza renale, edemi, iperuricemia, infezioni delle basse vie urinarie.
Nel libro La Sitologia, ossia la medicina naturale, pubblicato nel 1886, del ciliegio si legge che è utile "contro il furore melanconico" ossia un rimedio contro la malinconia.
In caso di cellulite o ritenzione idrica versare 2 cucchiaini di peduncoli di ciliegia in una tazza di acqua calda e coprire, lasciare in infusione 10/15 minuti quindi filtrare e bere 2/3 tazze al giorno per lunghi periodi.
In caso di edemi o infezioni alle basse vie urinarie porre in una tazza di acqua fredda 2 cucchiaini di peduncoli di ciliegia, fare bollire lentamente per 5 minuti, quindi filtrare e bere 2/3 tazze al giorno per lunghi periodi.
Non sono note interazioni ed è controindicato in situazioni di ipersensibilità accertata verso uno o più componenti.


Tisana allo Zenzero dopo il Massaggio

Lo zenzero ha la caratteristica di neutralizzare in maniera efficace le tossine presenti nel corpo, ecco perchè è molto utile bere una tisana allo zenzero al termine di un trattamento massoterapico. Può essere utilizzata sia la radice di zenzero fresca, facilmente reperibile al supermercato, o quella essiccata, dal gusto meno intenso. Questa tisana può essere degustata in purezza, ed è senza dubbio l'ideale, con l'eventuale aggiunta di un cucchiaino di miele è un ottimo rimedio contro il raffreddore, sinusite, influenza, mal di gola. Facilita la digestione e permette un miglior assorbimento delle qualità nutritive del cibo.