22 novembre 2015

Cataplasmi di Argilla Freddi per l'Artrite

L’artrite è caratterizzata da un'infiammazione che provoca dolore a una o più articolazioni. 
I sintomi di artrite cronica sono, infatti, dolore, gonfiore, rigidità e deformazioni. 
Esistono moltissimi tipi di artrite. Tale malattia appare molto spesso in concomitanza con uno stress fisico o emotivo, un'infezione batterica o un'alimentazione povera di nutrienti, difatti le persone che sviluppano l'artrite presentano carenze di acido folico, vitamina E, zinco, magnesio e boro.

L'argilla è efficace nel ridurre sia l’infiammazione sia il dolore; importante è seguire il corretto utilizzo.
In caso di artrite andremo ad applicare un cataplasma di argilla freddo sulla parte dolente.
Il cataplasma consiste nell'apporre sul corpo una miscela di argilla e acqua avvolta in un telo di stoffa.
Si presenta come un fango né troppo liquido, per impedire di colare e disperdersi, né troppo solido, cosa che renderebbe difficile distribuirlo sulla zona da trattare. Oltre ad acqua e argilla possono essere presenti altre sostanze come ad esempio oli essenziali. 

Per la preparazione del cataplasma si possono utilizzare tutti i tipi di argilla, generalmente s’impiega quella verde per uso esterno. E’ meglio usare acqua distillata come quella che si adopera per il ferro da stiro, o in alternativa acqua oligominerale. Se si deve usare l'acqua del rubinetto, bisogno disporla in una brocca e lasciarla riposare alcune ore per favorire la precipitazione di sali di calcio, gettando via la parte che rimane sul fondo.

La preparazione è estremamente semplice: è sufficiente disporre uno strato di argilla sul fondo di un recipiente, che può essere di vetro, di ceramica o di legno, ma non di metallo né di plastica (materiali che possono interferire con l'argilla), ricoprirlo con un dito di acqua tiepida e lasciarlo riposare per qualche ora, senza mescolare, fino a che tutta l'acqua sia assorbita. 

La quantità da utilizzare è funzionale alle zone da trattare, può essere sufficiente un cucchiaio o un bicchiere oppure anche di più. L'acqua necessaria deve coprire tutta l'argilla livellata e superarla di circa 1 cm. 

Con il passare del tempo l'argilla assorbirà tutto il liquido, creando una pasta liscia, morbida e omogenea. Per essere pronta deve avere una consistenza cremosa simile a quella del fango molle. Se necessario si può aggiungere altra acqua o altre argilla. 

Alcuni suggeriscono di lasciare l'argilla esposta al sole durante la preparazione perché si carichi di energia e calore. Se si lascia la preparazione all'esterno, è consigliabile coprirla con una garza per evitare che possano entrarvi delle impurità. Nel caso fosse necessario, si potrà mescolare con un cucchiaio di legno di ceramica o vetro ma non di metallo.

La preparazione del cataplasma classico richiede quindi un lasso di tempo piuttosto lungo per questo motivo si consiglia di preparare in una sola volta una quantità piuttosto considerevole, quella che sarà necessaria per diverse applicazioni. Per preservarla sarà sufficiente lasciarla alla luce e all'aria protetta da una garza ed eventualmente aggiungere un po' di acqua se indurisse troppo.

Un'alternativa più rapida si ottiene disponendo l'argilla nel recipiente, versando l'acqua e mescolando da subito per ottenere un fango. Indubbiamente questa preparazione ha il vantaggio della rapidità, ma non sfrutta appieno le proprietà dell'argilla.

Quando la pasta omogenea di argilla è pronta, prima dell'applicazione deve essere distesa su un telo, che può essere di lino, seta o cotone. Per renderlo meno permeabile deve essere piegato più volte, per questo motivo necessita di dimensioni sufficientemente ampie, tenendo anche conto del fatto che la superficie dell'argilla deve essere più ampia della zona di pelle da trattare. 

Appoggiare il telo su un tavolo e con l'aiuto di un cucchiaio di legno stendere l'argilla e modellarla in modo da formare uno strato regolare spesso dai due ai quattro centimetri.

Coprite con una garza e applicatelo in modo che questa sia contatto con la pelle, assicuratevi che il cataplasma aderisca bene e quindi copritelo e fasciatelo con un telo di cotone o con una sciarpa, in modo che non si muova, senza però stringere troppo. 

Non esiste una durata standard, il tempo è funzionale alla zona di localizzazione e al problema che si sta trattando. La durata media è generalmente un'ora.

Come regola generale per le malattie acute le applicazioni sono brevi (30 minuti) e frequenti, per quelle croniche sono lunghe (da due ore a tutta la notte) e non vanno effettuate per più di una volta al giorno. 

Convenzionalmente, un cataplasma freddo, si toglie quando è diventato caldo. Naturalmente l'impacco deve essere rimosso subito se causa fastidio o malessere.

Alla fine dell'applicazione si toglie il cataplasma levando i residui con acqua corrente tiepida o con cotone inumidito. Non usare sapone alcol o acqua di colonia

Ripetere l’operazione con scadenza quotidiana o almeno a giorni alterni, fino alla scomparsa o diminuzione del sintomo.

Come regola procedurale si consiglia di non sospendere di colpo le applicazioni, ma di diradarle progressivamente, per dare la possibilità all'organismo di abituarsi con calma alla fine dei trattamenti. 

Spesso accade con le medicine naturali che all'inizio del trattamento può sembrare che la situazione stia peggiorando, in realtà si tratta di un segno positivo, una normale reazione dell'organismo.

I trattamenti naturali, come i cataplasmi, inducono una prima azione di drenaggio e di disintossicazione che smobilita le tossine organiche affinché siano eliminate. La rimozione delle sostanze tossiche dalle sedi dove erano stoccate determina un temporaneo peggioramento delle condizioni di salute, indotto proprio dalla sezione iatrogena di questi composti di scarto. Contemporaneamente sono stimolate le energie del corpo e i meccanismi di difesa. Si deve tenere presente che l'argilla attiva i meccanismi di difesa dell'organismo, la sua applicazione può quindi provocare spossatezza, astenia stanchezza.



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