24 ottobre 2020

Ribes Nero

 

Che cosa sono davvero i reumatismi? Solitamente, si dice di soffrirne, nel momento in cui si sente dolore a una o più articolazioni, soprattutto quando cambia il tempo, oppure c'è umidità.

In realtà, sotto la definizione di reumatismi, rientrano oltre 170 malattie diverse. Quasi tutte provocano sintomi a livello di ossa, muscoli e articolazioni.

Di norma si presentano con dolore muscolare o articolare, parziale rigidità del sistema muscolare o scheletrico, eventuale gonfiore, cute calda e arrossata in corrispondenza della zona interessata.

La durata delle malattie reumatiche è varia e può assumere anche un decorso cronico, in cui a periodi di relativo benessere, si alternano periodi di riacutizzazione.

I preparati a base di Ribes nero affiancano alla loro spiccata qualità antiallergica, proprietà antireumatiche, antinfiammatorie e diuretiche.

I gemmo derivati di Ribes nero agiscono soprattutto sulle ghiandole surrenali, stimolandole al rilascio di sostanze antinfiammatorie e antiallergiche, inoltre rafforzano il sistema immunitario combattendo la stanchezza e aumentando la resistenza al freddo in soggetti freddolosi. Favoriscono l'eliminazione dell'acido urico e facilitano il drenaggio dei liquidi nell'organismo.

In genere i reumatismi sono divisi in quattro gruppi: infiammatori, degenerativi, metabolici ed extra articolari.

In caso di REUMATISMI INFIAMMATORI, come l’artrite, ci saranno di aiuto i gemmo derivati di Ribes nero (Ribes nigrum), Rosa canina, Vite canadese (Ampelopsis veitchii) e Vite (Vitis vinifera).

In presenza di REUMATISMI DEGENERATIVI, come l’artrosi, ci occorrerà sempre il gemmo derivato di Ribes nero (Ribes nigrum) in combinazione con Pino Montano (Pinus montana) e Vite (Vitis vinifera).

Di fronte a REUMATISMI DISMETABOLICI, come la gotta, utilizzeremo la tintura madre di Ribes nero (Ribes nigrum).

In caso di REUMATISMI EXTRA ARTICOLARI, come la tendinite ci sarà di aiuto, il gemmo derivato di Ribes nero (Ribes nigrum). 

Si ricorda che in presenza di una patologia è sempre bene consultare il medico.



3 febbraio 2016

Scrub Viso Tonificante

Uno scrub veloce per rendere liscia e tonica la pelle del viso e al contempo distendere la mente grazie ai benefici effetti dell’aromaterapia.
Una ricetta semplice e fai da te, che ci viene in soccorso in quelle occasioni in cui abbiamo poco tempo a disposizione.

Preparazione:
1 cucchiaio di bicarbonato di sodio
1 cucchiaio di olio di canapa
1 goccia di olio essenziale di geranio
1 goccia di olio essenziale di ginepro
1 goccia di olio essenziale di pompelmo

Miscelare gli ingredienti con uno stuzzicadenti, stendere il composto sulla pelle pulita e asciutta ed eseguire movimenti circolari su tutto il viso per alcuni minuti, insistendo sulle zone di fronte e naso, sciacquare con acqua tiepida.

Da evitare in gravidanza e in presenza di malattie renali a causa dell’olio essenziale di ginepro.
Per acquistare olio essenziale geranio




Laura Tipaldo
Massoterapista MCB & Operatrice in Tecniche di Massaggio Orientale
Per Info & Prenotazioni 348 48 08 994



13 gennaio 2016

Ayurveda: gli Elementi Fondamentali


L’Ayurveda insegna che gli esseri umani si compongono di un miscuglio dei cinque elementi e la costante interazione tra questi aspetti determina la nostra salute fisica e mentale. Il principio ayurvedico di maggiore forza è che niente funziona in maniera isolata, tutto si collega, e uno squilibrio, nel tempo, darà origine all'insorgenza di un disturbo o di una malattia.

L'universo è governato da cinque elementi etere, aria, fuoco, acqua e terra e il corpo umano si compone e prende forma da una combinazione di questi elementi.
L’Ayurveda insegna che nella materia sono presenti tre bioenergie principali, chiamate dosha, composte da varie combinazioni dei cinque elementi.

Queste bioenergie sono chiamate Vata, Pitta e Kapha e la loro influenza è visibile in tutti i meccanismi del corpo. La maggior parte degli individui presenta un dosha predominante, che determina la tipologia di base del corpo e il temperamento dell’individuo, in sanscrito Prakriti, che è compito esclusivo del medico ayurvedico individuare.

E’ possibile, invece, tramite un test, conoscere la Vikriti, cioè lo squilibrio di uno o più dosha, e da questa valutazione ricevere il trattamento adatto al riequilibrio dell’individuo.



 

Laura Tipaldo
Massoterapista MCB & Operatrice in Tecniche di Massaggio Orientale
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7 gennaio 2016

Il Massaggio e la Terza Età

Il massaggio dona i suoi benefici effetti in ogni fase della vita dell’essere umano.
Dal neonato, che nel venire al mondo affronta il primo grande stress che è la nascita, all’adolescente, che può evidenziare, in una postura scorretta, la difficoltà di crescere e trovare il suo posto nella società o l’adulto i cui disturbi possono essere di varia origine e necessitano, quindi, di un massaggio studiato secondo le necessità personali.

Ma è nella terza età che si notano in maniera più evidente i cambiamenti della natura sul corpo. Le ossa delle persone anziane diventano più sottili e diminuiscono di densità, causando un aumento del rischio di lesioni per cadute.
Il sistema immunitario è meno efficiente, così come il cuore, accentuando i disturbi riguardanti la circolazione.

I polmoni nell’atto della respirazione diminuiscono la loro espansione con conseguente minor apporto di ossigeno, la pelle perde di elasticità diventando più secca e ruvida.
Insonnia, difficoltà digestive e di deambulazione si fanno più evidenti, compromettendo la qualità della vita dell’anziano.

Anche a questa età il massaggio offre il suo valido aiuto...
In caso di disturbi circolatori, allevia la pressione sui vasi sanguigni e nello stesso tempo stimola il flusso ematico rafforzando il battito cardiaco.
E' quindi utile per ridurre la pressione sanguigna e il ritmo cardiaco. (concilia il sonno)
Nei disturbi respiratori il massaggio favorisce una respirazione più lenta e profonda agevolando una corretta attività polmonare.

In caso di disturbi digestivi il massaggio favorisce il flusso dei succhi gastrici e aiuta l'organismo ad assorbire al meglio il cibo dopo la digestione, inoltre il massaggio rafforza i muscoli dell'addome e dell'intestino migliorando l'azione del colon e alleviando la costipazione.
Per i problemi della pelle con il massaggio e con l'ausilio di oli essenziali si riesce a migliorare il tono, la consistenza e la luminosità della pelle.

Anche le ossa traggono beneficio dal massaggio, che è ovviamente indiretto, ma non per questo di minor importanza. Infatti, il miglioramento della circolazione sanguigna e linfatica conduce a un più efficace nutrimento per le ossa; dando ad esempio sollievo ad articolazioni colpite da artrite.
 

Laura Tipaldo
Massoterapista MCB & Operatrice in Tecniche di Massaggio Orientale
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Curarsi con l'Ayurveda

Per chi é interessato alla Medicina Ayurvedica: 
Oggi vi consiglio la lettura di questo libro❣

http://www.ilgiardinodeilibri.it/…/__curarsi_con_layurveda.… 

2 gennaio 2016

Fiori di Bach per i Problemi Cervicali

L'artrosi cervicale è caratterizzata da rigidità dolorosa al collo, aggravata dal freddo umido, dallo sforzo e dalle posizioni scorrette mantenute a lungo.
Il dolore può irradiarsi alla regione occipitale, cefalea occipitale, alle braccia, cervicobrachialgia o alla regione interscapolovertebrale.
Particolare efficacia ha evidenziato l'associazione di alcuni fiori di Bach che vi suggerisco qui di seguito.

IMPATIENS: frenesia e tensione nucale. Impazienza e ansia.


ROCK WATER: rigidità dolorosa con limitazione dei movimenti del collo.

VERVAIN: tensione dolorosa cervicale e presenza di contrattura alla base del collo. Cefalea tensiva.

WHITE CHESTNUT: rimuginio della mente, preoccupazioni persistenti.

I Fiori di Bach non hanno controindicazioni e non interferiscono con i farmaci.



Visita il mio sito Web: www.massoterapista.it

18 dicembre 2015

Come prevenire le teleangectasie o "capillari"

Con il termine teleangectasie s’intende la dilatazione di piccoli vasi che diventano visibili nell’epidermide, hanno un colorito rosso o bluastro e possono avere un decorso lineare o tortuoso. In alcuni casi si presentano come degli “agglomerati” di vasi.

Spesso sono chiamati comunemente capillari, ma in modo improprio!

Esistono alcuni consigli per ridurre la probabilità della loro comparsa oltre a evitare il loro peggioramento:

Se si esegue un lavoro che vi obbliga a stare in piedi e fermi a lungo, o si svolge un lavoro sedentario come lo stare per molte ore seduti davanti a una scrivania, si consiglia di usare calze elastiche. In entrambi i casi sarà utile eseguire di tanto in tanto alcuni esercizi che aiutano il ritorno venoso, come alzarsi sulle punte dei piedi e tornare con il tallone a terra e successivamente compiere delle rotazioni della caviglia in senso orario e antiorario (eseguire 15/20 ripetizioni per esercizio e ripeterli ogni ora o ora e mezzo). Se si sta seduti astenersi dall’accavallare le gambe.

Evitare le esposizioni prolungate al calore, al sole o al freddo.
La fragilità del sistema capillare si localizza soprattutto a livello delle gambe, delle caviglie e del piede, e spesso è dovuta a esposizioni eccessive ai raggi UV, a bagni con acqua eccessivamente calda, alla vicinanza continuata a fonti di calore oppure alle basse temperature.

Un appoggio scorretto del piede, con conseguente errata deambulazione, può concorrere all’insorgenza di teleangectasie. In questo caso può essere utile sottoporsi a una visita podologica per capire se è necessario indossare dei plantari.

Prendere l’abitudine quando possibile di sdraiarsi e alzare le gambe, cosi da formare un angolo di 90 gradi con il corpo, sfruttando l’appoggio di una parete e rilassarsi per 10/15 minuti.

Adottare sane abitudini come seguire un’alimentazione bilanciata, ricca di frutta e verdura, facendo attenzione a non esagerare con i formaggi, soprattutto se stagionati e il vostro gruppo sanguigno è zero. Camminare a passo veloce per almeno trenta minuti al giorno. Praticare delle docciature fredde agli arti inferiori. Evitare alcool e fumo.

Squilibri ormonali, come avviene nelle donne in gravidanza, dopo il menarca, in menopausa o in quelle donne che assumono anticoncezionali, possono essere causa di teleangectasie.

Ricevere abitualmente un massaggio è senza dubbio un’ottima abitudine che previene questa patologia!







Laura Tipaldo 
Massoterapista MCB
Operatrice in Tecniche di Massaggio Orientale OTMO
MILANO
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22 novembre 2015

Cataplasmi di Argilla Freddi per l'Artrite

L’artrite è caratterizzata da un'infiammazione che provoca dolore a una o più articolazioni. 
I sintomi di artrite cronica sono, infatti, dolore, gonfiore, rigidità e deformazioni. 
Esistono moltissimi tipi di artrite. Tale malattia appare molto spesso in concomitanza con uno stress fisico o emotivo, un'infezione batterica o un'alimentazione povera di nutrienti, difatti le persone che sviluppano l'artrite presentano carenze di acido folico, vitamina E, zinco, magnesio e boro.

L'argilla è efficace nel ridurre sia l’infiammazione sia il dolore; importante è seguire il corretto utilizzo.
In caso di artrite andremo ad applicare un cataplasma di argilla freddo sulla parte dolente.
Il cataplasma consiste nell'apporre sul corpo una miscela di argilla e acqua avvolta in un telo di stoffa.
Si presenta come un fango né troppo liquido, per impedire di colare e disperdersi, né troppo solido, cosa che renderebbe difficile distribuirlo sulla zona da trattare. Oltre ad acqua e argilla possono essere presenti altre sostanze come ad esempio oli essenziali. 

Per la preparazione del cataplasma si possono utilizzare tutti i tipi di argilla, generalmente s’impiega quella verde per uso esterno. E’ meglio usare acqua distillata come quella che si adopera per il ferro da stiro, o in alternativa acqua oligominerale. Se si deve usare l'acqua del rubinetto, bisogno disporla in una brocca e lasciarla riposare alcune ore per favorire la precipitazione di sali di calcio, gettando via la parte che rimane sul fondo.

La preparazione è estremamente semplice: è sufficiente disporre uno strato di argilla sul fondo di un recipiente, che può essere di vetro, di ceramica o di legno, ma non di metallo né di plastica (materiali che possono interferire con l'argilla), ricoprirlo con un dito di acqua tiepida e lasciarlo riposare per qualche ora, senza mescolare, fino a che tutta l'acqua sia assorbita. 

La quantità da utilizzare è funzionale alle zone da trattare, può essere sufficiente un cucchiaio o un bicchiere oppure anche di più. L'acqua necessaria deve coprire tutta l'argilla livellata e superarla di circa 1 cm. 

Con il passare del tempo l'argilla assorbirà tutto il liquido, creando una pasta liscia, morbida e omogenea. Per essere pronta deve avere una consistenza cremosa simile a quella del fango molle. Se necessario si può aggiungere altra acqua o altre argilla. 

Alcuni suggeriscono di lasciare l'argilla esposta al sole durante la preparazione perché si carichi di energia e calore. Se si lascia la preparazione all'esterno, è consigliabile coprirla con una garza per evitare che possano entrarvi delle impurità. Nel caso fosse necessario, si potrà mescolare con un cucchiaio di legno di ceramica o vetro ma non di metallo.

La preparazione del cataplasma classico richiede quindi un lasso di tempo piuttosto lungo per questo motivo si consiglia di preparare in una sola volta una quantità piuttosto considerevole, quella che sarà necessaria per diverse applicazioni. Per preservarla sarà sufficiente lasciarla alla luce e all'aria protetta da una garza ed eventualmente aggiungere un po' di acqua se indurisse troppo.

Un'alternativa più rapida si ottiene disponendo l'argilla nel recipiente, versando l'acqua e mescolando da subito per ottenere un fango. Indubbiamente questa preparazione ha il vantaggio della rapidità, ma non sfrutta appieno le proprietà dell'argilla.

Quando la pasta omogenea di argilla è pronta, prima dell'applicazione deve essere distesa su un telo, che può essere di lino, seta o cotone. Per renderlo meno permeabile deve essere piegato più volte, per questo motivo necessita di dimensioni sufficientemente ampie, tenendo anche conto del fatto che la superficie dell'argilla deve essere più ampia della zona di pelle da trattare. 

Appoggiare il telo su un tavolo e con l'aiuto di un cucchiaio di legno stendere l'argilla e modellarla in modo da formare uno strato regolare spesso dai due ai quattro centimetri.

Coprite con una garza e applicatelo in modo che questa sia contatto con la pelle, assicuratevi che il cataplasma aderisca bene e quindi copritelo e fasciatelo con un telo di cotone o con una sciarpa, in modo che non si muova, senza però stringere troppo. 

Non esiste una durata standard, il tempo è funzionale alla zona di localizzazione e al problema che si sta trattando. La durata media è generalmente un'ora.

Come regola generale per le malattie acute le applicazioni sono brevi (30 minuti) e frequenti, per quelle croniche sono lunghe (da due ore a tutta la notte) e non vanno effettuate per più di una volta al giorno. 

Convenzionalmente, un cataplasma freddo, si toglie quando è diventato caldo. Naturalmente l'impacco deve essere rimosso subito se causa fastidio o malessere.

Alla fine dell'applicazione si toglie il cataplasma levando i residui con acqua corrente tiepida o con cotone inumidito. Non usare sapone alcol o acqua di colonia

Ripetere l’operazione con scadenza quotidiana o almeno a giorni alterni, fino alla scomparsa o diminuzione del sintomo.

Come regola procedurale si consiglia di non sospendere di colpo le applicazioni, ma di diradarle progressivamente, per dare la possibilità all'organismo di abituarsi con calma alla fine dei trattamenti. 

Spesso accade con le medicine naturali che all'inizio del trattamento può sembrare che la situazione stia peggiorando, in realtà si tratta di un segno positivo, una normale reazione dell'organismo.

I trattamenti naturali, come i cataplasmi, inducono una prima azione di drenaggio e di disintossicazione che smobilita le tossine organiche affinché siano eliminate. La rimozione delle sostanze tossiche dalle sedi dove erano stoccate determina un temporaneo peggioramento delle condizioni di salute, indotto proprio dalla sezione iatrogena di questi composti di scarto. Contemporaneamente sono stimolate le energie del corpo e i meccanismi di difesa. Si deve tenere presente che l'argilla attiva i meccanismi di difesa dell'organismo, la sua applicazione può quindi provocare spossatezza, astenia stanchezza.



14 febbraio 2015

Massaggio Seduto

Il Massaggio Seduto offre alla cultura occidentale la possibilità di sperimentare l’antica arte del Massaggio Tradizionale Giapponese.

È eseguito senza l’ausilio di oli e le manovre utilizzate spaziano dagli impastamenti alle frizioni, dalle pressioni dei punti di meridiano alle battiture.

Il massaggio seduto allenta le tensioni muscolari, soprattutto del tratto cervicale, dorsale e delle braccia. Riattiva la circolazione e riduce la sensazione di stanchezza generale; è un efficace Antistress.

Non è necessario spogliarsi per ricevere questo massaggio, infatti, l’ideale sarebbe indossare una maglietta di cotone.

Ottimo per chi ha poco tempo, dura 20 minuti circa, perfetto nella pausa pranzo o al termine di una giornata di lavoro per affrontare la serata con ritrovate energie!

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9 novembre 2014

Sirshasana o Posizione sulla Testa



Quest'Asana è molto potente per risvegliare Sahasrara Chakra, per questo è considerata la migliore di tutte le Asane. La posizione sulla testa rivitalizza totalmente il corpo e la mente. Allevia l'ansia e altri disordini psicologici e squilibri della menopausa. Aiuta anche a correggere molte forme di disturbi nervosi e ghiandolari, specie quelli connessi al sistema riproduttivo.

Quest'Asana inverte gli effetti della gravità sul corpo. Viene così alleviata la tensione sulla schiena e il flusso inverso di sangue nelle gambe e nella regione viscerale, aiuta la rigenerazione dei tessuti. Il peso degli organi addominali sul diaframma stimola l'ispirazione profonda in modo che vengono eliminati dai polmoni maggiori quantità di anidride carbonica.

Controindicazioni non dovrebbe essere praticata da chi soffre di problemi al collo ipertensione disturbi cardiaci trombosi arteriosclerosi problemi Rennie sangue impuro grave miopia capillari deboli glaucoma emorragia della testa. Non dovrebbe essere praticata neanche durante la gravidanza o il ciclo mestruale.
 
 
 

 

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7° Sahasrara o Chakra della Corona


Il 7° Chakra è situato nell’area limbica del nostro cervello e regola la ghiandola ormonale dell’epifisi.

E’ il Chakra che presiede il contatto con la Conoscenza Divina, governa la corteccia cerebrale e la presa di coscienza. Esso determina l'apertura e la dilatazione della coscienza con lo sviluppo dell'intelletto.

L'apertura o la creazione del Settimo Chakra porta a uno stato di contatto e comunione con la forza creatrice dell'universo, uno stato di purificazione, appagamento spirituale, totale libertà dalle limitazioni dei nostri istinti bassi e grossolani.

E' il centro dell'intera Conoscenza Cosmica e dell'identificazione personale con l'infinito e con la saggezza. E' la sede della più alta spiritualità.

Il Mantra per Sahasrara è il Silenzio dopo Om, il colore corrispondente è il Viola e l'asana utile per dare consapevolezza a questo Chakra è Sirshasana o Posizione sulla Testa.
Pietre che possono essere utili per l'applicazione locale dei cristalli: celestina, cristallo di rocca, diamante, fluorite, kunzite, magnesite, magnetite, quarzo tormalinato, sugilite.





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Padmasana o Posizione del Loto

Quest'Asana permette al corpo di rimanere perfettamente stabile per lunghi periodi di tempo. Mantiene il tronco e la testa come un pilastro di cui le gambe sono la solida base.

Quando il corpo diventa immobile la mente si calma. Questa situazione di immobilità e calma è il primo passo verso la vera meditazione.
Padmasana dirige il flusso di prana dal 1° Chakra, nel perineo, al 7° Chakra, nella testa, elevando l'esperienza meditativa.

Questa posizione esercita pressione sulla parte inferiore della colonna vertebrale creando un effetto rilassante sul sistema nervoso. Il respiro diviene lento, diminuisce la tensione muscolare e si riduce la pressione sanguigna.

Quest'Asana non dev'essere praticata da chi soffre di sciatica, ginocchia deboli o danneggiate e non dovrebbe essere provata finché non sia stata sviluppata una buona flessibilità delle ginocchia tramite la pratica delle altre Asana di preparazione.
Non è consigliata durante la gravidanza poiché la circolazione delle gambe è interrotta.

Padmasana o Posizione del Loto è indicata per potenziare il 6° Chakra.






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6° Ajna Chakra o Terzo Occhio


Questo Chakra si situa al centro della fronte, nello spazio tra le due sopracciglia, punto conosciuto anche come Terzo Occhio. Agisce sull'ipofisi, l'olfatto, l'udito, e il cervelletto, ma la sua più grande influenza si riscontra sulla psiche.  

È il Chakra che presiede la visione extrasensoriale. 
Quando Ajna è ben sviluppato si notano accresciute capacità medianiche, chiaroveggenza, stati mistici e proiezioni mentali.
Se questo Chakra è bloccato si riscontrano depravazioni mentali e pensieri smoderatamente razionalisti.
La capacità di concentrazione prima e la meditazione poi, possono stimolare l’intuizione, permettendo di raggiungere l’utilizzo del Sesto Senso.

Il Mantra per Vishudda è Om, il colore corrispondente è l’Indaco
e l'asana per ricaricare questo Chakra è Padmasana o Posizione del Loto.
Pietre che possono essere utili per l'applicazione locale dei cristalli: ametista, azzurrite, cristallo di rocca, diamante, fluorite, giada, lapislazzuli, magnesite, magnetite, occhio di falco, sodalite, sugilite, topazio blu, zaffiro.







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Sarvangasana o Posizione sulle Spalle

In quest'Asana si preme il torace contro il mento stimolando la tiroide. Generalmente equilibra il sistema circolatorio, respiratorio, digestivo, riproduttivo, nervoso ed endocrino.

Sarvangasana calma la mente, allevia gli stress mentale ed emozionali e aiuta a eliminare i disturbi psicologici, elevando il sistema immunitario. La sua influenza sulle ghiandole paratiroidi assicura un normale sviluppo è una rigenerazione delle ossa.

Migliora la flessibilità delle vertebre cervicali e tonifica i nervi che passano nel collo diretti al cervello. La circolazione di queste zone migliora globalmente rivitalizzando le orecchie, gli occhi e le tonsille. Tonifica le gambe, l'addome e gli organi riproduttivi drenando il sangue e i fluidi stagnanti.
Sarvangasana o Posizione sulle Spalle è ottima per ricaricare il  5° Chakra.








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5° Vishudda o Chakra della Gola

Questo Chakra si situa a livello del plesso cervicale (C1-C4), poco sotto la laringe. Ha come simbolo geometrico il triangolo equilatero nel quale è inscritto un cerchio, emblema dell'elemento Etere.

Vishudda sovrintende la comunicazione, la capacità d'ascolto e di parola e la sincerità.
Dona coscienza della propria individualità, stimola alla tolleranza e all'arte.
Se questo Chakra è ben sviluppato vi è mancanza di eruzioni cutanee, eczemi e la sudorazione è normale, favorendo un sistema immunitario forte e una tiroide sana.

Il suo potere è particolarmente evidente per quel che riguarda la comunicazione verbale e non-verbale, l'eloquenza e la capacità di trasmettere le proprie idee in modo chiaro, preciso, conferisce infatti la possibilità di esprimersi e parlare in modo estremamente persuasivo e convincente.

Il Mantra per Vishudda è Ham, il colore corrispondente è il Blu
e Sarvangasana è ottima per ricaricare il quinto Chakra.

Pietre che possono essere utili per l'applicazione locale dei cristalli: acquamarina, amazzonite, calcedonio, crisocolla, cristallo di rocca, diamante, giada, magnesite, magnetite, pirite, quarzo rutilato, sugilite, topazio blu, tormalina blu, turchese.






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Sarpasana o Posizione del Serpente

I benefici che si possono trarre da quest'Asana sono: una respirazione più profonda che può aiutare a eliminare il mal di schiena e a mantenere la colonna vertebrale flessibile e sana.

Tonifica le ovaie e l'utero e aiuta ad alleviare alcuni disturbi mestruali e ginecologici, correggere la postura particolarmente le spalle curve e a un profondo effetto rinforzante sui muscoli della schiena, allevia la costipazione ed è benefica per tutti gli organi addominali specialmente fegato e reni.


Le persone con disturbi cardiaci e ipertensione non dovrebbero eseguire questa sana.
Le persone che soffrono di ulcera peptica, ernia, tubercolosi intestinale o ipertiroidismo dovrebbero praticare quest'Asana sotto la guida di un insegnante competente.

Sarpasana dona la consapevolezza spirituale ad Anahata Chakra o 4° Chakra.






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4° Anahata o Chakra del Plesso Cardiaco

Questo Chakra è situato al centro del petto, a livello del plesso cardiaco, dietro lo sterno. Ha come simbolo geometrico il doppio triangolo incrociato.

Il cuore è il punto centrale della creazione, è la sede dello Spirito, tutti i Chakra dipendono da lui.
Un Chakra del cuore forte è alla base di una personalità sana e dinamica, con buona memoria e pensieri logici.

Da questo Chakra dipendono i sentimenti, la capacità di dare e ricevere amore, la comprensione degli altri, la simpatia, la compassione e il senso di giustizia.
Un blocco del plesso cardiaco porta a malattie del cuore, insensibilità, rassegnazione e durezza d'animo, tristezza e avversione verso il prossimo.

Con il risveglio della Kundalini che apre questo centro, si diventa una persona responsabile e coraggiosa, con fiducia in sé e nella Coscienza Cosmica. Una persona così è capace di amare l’intera umanità senza alcun interesse personale.

Il Mantra per Anahata è Yam, il colore corrispondente è il Verde e l'asana per ricaricare questo Chakra è  Sarpasana.
Pietre che possono essere utili per l'applicazione locale dei cristalli: agata muschiata, amazzonite, avventurina, crisoprasio, diamante, giada, kunzite, magnetite, magnesite, opale, pietra di luna, quarzo rosa, smeraldo, sugilite, tormalina rosa.




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8 novembre 2014

Ardha Matsyendrasana

Ardha Matsyendrasana o Posizione di mezza torsione del Signore dei Pesci. Quest'Asana allunga contemporaneamente i muscoli di una parte della schiena e dell'addome mentre contrae i muscoli dall'altra parte.

Tonifica i nervi della colonna vertebrale, rende flessibili i muscoli del dorso, allevia la lombaggine e gli spasmi muscolari e riduce la tendenza delle vertebre contigue di sviluppare problemi infiammatori e depositi di calcio.

Massaggia gli organi addominali, alleviando i disturbi digestivi. Regola la secrezione delle ghiandole surrenali del fegato e del pancreas ed è utile per i reni.

Le controindicazioni a quest'Asana sono per le donne in gravidanza che dovrebbero evitare questa pratica così come le persone che soffrono di sciatica o ernia del disco. Per chi soffre di ulcera peptica, ernia o ipertiroidismo dovrebbe praticare questa posizione solo con la guida di un insegnante esperto.

Ardha Matsyendrasana è ottima per ricaricare il terzo Chakra.




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3° Manipura o Chakra del Plesso Solare

Questo Chakra è situato sopra l’ombelico, nella regione del plesso solare.
Ha come simbolo geometrico il triangolo equilatero, emblema dell'elemento Fuoco.

Manipura è il Chakra della forza di volontà individuale e del carisma. Presiede le emozioni e corrisponde alla capacità di controllo e di potere. Attraverso questo punto si gestisce il desiderio di auto-affermazione e la capacità decisionale. La sua energia facilita l’assimilazione delle esperienze, rivela gli obiettivi, permette l'uso positivo dell'energia personale, infonde sicurezza e autostima.

Un funzionamento carente del 3° Chakra causa scarsa energia, timidezza, bassa stima di sé, senso di inutilità. Un funzionamento eccessivo provoca incapacità di rimanere calmi, scoppi d'ira, iperattività, disturbi di origine nervosa.

L’avarizia è l’espressione di un cervello primitivo, che non conosce la verità sui fondamenti della vita. La generosità è la principale corrente di questo centro. Da un punto di vista fisico, questo centro si occupa degli organi innervati dal plesso solare: lo stomaco, gli intestini, il fegato e la vescicola biliare. La nostra attitudine verso il cibo e il modo in cui mangiamo, influenzano le capacità digestive, così come il funzionamento del terzo Chakra.

Il Mantra per Manipura è Ram, il colore corrispondente è il Giallo e
l'asana per ricaricare questo Chakra è  Ardha Matsyendrasana o Posizione di mezza torsione del Signore dei Pesci.
Pietre che possono essere utili per l'applicazione locale dei cristalli: ambra, berillo, citrino, diamante, magnesite, magnetite, malachite, occhio di tigre, peridoto, pirite, quarzo rutiliato, topazio oro, tormalina verde, zircone.




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Paschimottanasana

Paschimottanasana o Posizione di allungamento del dorso
Allunga i muscoli posteriori delle cosce e aumenta la flessibilità nelle articolazioni dell'anca.

Tonifica e massaggia l'intera regione addominale e pelvica incluso fegato, pancreas, milza, il sistema urogenitale, reni e ghiandole surrenali.
Aiuta a rimuovere il grasso in eccesso in quest'area e ne stimola la circolazione.

Paschimottanasana è ottima per ricaricare il secondo Chakra.



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2° Swadhisthana o Chakra Sacrale

Il Chakra Sacrale è posizionato nel corpo nella regione pubica. 
Ha come simbolo geometrico la falce di luna racchiusa in un cerchio, simbolo dell'elemento Acqua.

Pianificare troppo, avere troppi pensieri, il consumo di alcool, di droghe, la dominazione degli altri esseri, esauriscono lo Swadhisthana Chakra. Quest’ultimo, nel corpo fisico, controlla le funzioni dei reni, dei surreni, della parte inferiore del fegato, del pancreas, dell’utero e degli intestini.

Come Muladhara o Chakra della Radice, Swadhisthana è legato al mondo materiale. Esso è collegato al piacere fisico, alla gioia di vivere, al desiderio, un suo cattivo funzionamento è causa di mancanza di voglia di fare e continuo bisogno di ricorrere ad eccitanti e stimolanti.

Con il risveglio della Kundalini che apre questo centro, si diviene realmente creativi, dinamici e spontanei.
Il Mantra di Swadhisthana è Vam, il colore corrispondente è l’Arancione e
l'asana per ricaricare questo Chakra è Paschimottanasana.

Pietre che possono essere utili per l'applicazione locale dei cristalli: corniola, diamante, eliotropo, magnesite, magnetite, rodonite, rubino, sugilite.




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7 novembre 2014

Posizione del Guerriero o Virabhadrasana

Virabhadrasana, potente eroe guerriero, nato da un cappello di Shiva, guidó il suo esercito per vendicare la morte di Sati, moglie di Shiva. A lui è dedicata questa potente Asana di natura maschile.

Quando pratichiamo una delle tre versioni del Virabhadrasana coltiviamo la mente del guerriero che deve entrare in battaglia distaccato dei frutti delle proprie azioni. Proviamo a immaginarci come un guerriero senza paura, potremmo trovare nella pratica della posizione la forza il coraggio e la determinazione per affrontare momenti difficili nel cammino della Vita.

Posizione del Guerriero è ottima per ricaricare il primo Chakra.



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